L IMMAGINARIO. (Yaneura no Rajâ - The Imaginary - 2023)
(lungometraggio d'animazione)
Regia di: Yoshiyuki Momose
Sceneggiato da: Yoshiaki Nishimura
Tratto dal libro di: A.F. Harrold - Illustrato da: Emily Gravett
Prodotto da: Yoshiaki Nishimura
Produzione: Studio Ponoc
Animazioni: Studio Ponoc
Edizione Italiana: Netflix
USCITA ITALIANA: 5 LUGLIO 2024
Il libro dedicato ai personaggi immaginari nato dalla mente di A.F. Harrold esplode con tutta la fantasia e un turbinio di colori nell'anime prodotto dal giovane Studio Ponoc.
Protagonista della storia sono la giovane Amanda, figlia di una mamma libraria che si trova costretta a chiudere la libreria aperta dal padre dopo la scomparsa di quest'ultimo, e Rudger, un ragazzo immaginario che solo Amanda può vedere. I problemi per tutta la famiglia iniziano dopo la comparsa di uno strano individuo che, si scopre, si nutre di personaggi immaginari. A causa di un incidente, la bambina finisce in ospedale e Rudger fugge nella Città delle Immaginarie, un luogo sicuro dove tutti i personaggi immaginari vivono in pace e armonia. Ma Rudger non si arrende e vuole cercare ogni modo per sconfiggere il cattivo e ritornare dalla sua amica.
Tra commedia e dramma, un amico immaginario è una delle più classiche figure dell'infanzia nate dalla fantasia o per necessità dei bambini. Il protagonista di questa storia è nato in un momento particolare della vita della giovane Amanda, aspetto non molto felice che sarà svelato, come altri, allo spettatore nel corso del film. La stesura segue le vicende di pochi personaggi in un viaggio affrontato dal bambino immaginario su luoghi conosciuti e nuovi ed inaspettati, spesso collaterali agli eventi della storia. Gli autori cercano di creare quanti più momenti di meraviglia, come l'incipit ci mostra, per massimizzare il rapporto tra i due personaggi principali, prima di introdurre i momenti più drammatici, aggiungendo gradualmente altri personaggi, tra cui la madre e il cattivo di turno. Il finale arriva dopo lunghi ed intricati scontri, momento tra i più delicati quanto commoventi.
La storia è carica ovviamente di intensità, ma non continuità. Il concetto dell'utilizzo della fantasia come forma di difesa o luogo da alternare alla realtà, è ben ribadito, ma spesso scivola sul malinconico. Il messaggio di crescita personale o maturazione è ovviamente diretto ad un pubblico molto giovane ma lasciato leggermente in disparte o sottinteso e ribadito molto velocemente anche alla fine della storia. Oltre un buon comparto musicale, con musiche che ben accompagnano i momenti più importanti, a giocare un ruolo importante sono le immagini: un ottimo mix tra animazioni bidimensionali e tridimensionali (CGI).
La qualità raggiunta dal giovane studio d'animazione Giapponese è molto alta. Come noto a molti degli artisti in forze presso gli studios, così come al fondatore, provenienti dallo Studio Ghibli, pochissimi elementi sono lasciati in forma statica. Il design poi è prevalentemente quello del mondo Ghibli, con rotondità a volte anche accentuati così da infondere più morbidità nei tratti. Le palette di colori sono numerose e brillantissime e sono una gioia per gli occhi.
Una produzione con le idee ben chiare e ben portate sullo schermo ma con alcune scene e personaggi collaterali che hanno leggermente smorzato i toni e allungato la durata complessiva. Dove a volte "meno è meglio", in questo caso il film poteva giovare di un punteggio finale più alto.
. Fine dell'articolo.
Leggi...
(Yaneura no Rajâ - The Imaginary - 2023)
(lungometraggio d'animazione)
Regia di:
Yoshiyuki Momose
Sceneggiato da:
Yoshiaki Nishimura
Tratto dal libro di:
A.F. Harrold - Illustrato da:
Emily Gravett
Prodotto da:
Yoshiaki Nishimura
Produzione:
Studio Ponoc
Animazioni:
Studio Ponoc
Edizione Italiana:
Netflix
USCITA ITALIANA: 5 LUGLIO 2024
Il libro dedicato ai personaggi immaginari nato dalla mente di A.F. Harrold esplode con tutta la fantasia e un turbinio di colori nell'anime prodotto dal giovane Studio Ponoc.
Protagonista della storia sono la giovane Amanda, figlia di una mamma libraria che si trova costretta a chiudere la libreria aperta dal padre dopo la scomparsa di quest'ultimo, e Rudger, un ragazzo immaginario che solo Amanda può vedere. I problemi per tutta la famiglia iniziano dopo la comparsa di uno strano individuo che, si scopre, si nutre di personaggi immaginari. A causa di un incidente, la bambina finisce in ospedale e Rudger fugge nella Città delle Immaginarie, un luogo sicuro dove tutti i personaggi immaginari vivono in pace e armonia. Ma Rudger non si arrende e vuole cercare ogni modo per sconfiggere il cattivo e ritornare dalla sua amica.
Tra commedia e dramma, un amico immaginario è una delle più classiche figure dell'infanzia nate dalla fantasia o per necessità dei bambini. Il protagonista di questa storia è nato in un momento particolare della vita della giovane Amanda, aspetto non molto felice che sarà svelato, come altri, allo spettatore nel corso del film. La stesura segue le vicende di pochi personaggi in un viaggio affrontato dal bambino immaginario su luoghi conosciuti e nuovi ed inaspettati, spesso collaterali agli eventi della storia. Gli autori cercano di creare quanti più momenti di meraviglia, come l'incipit ci mostra, per massimizzare il rapporto tra i due personaggi principali, prima di introdurre i momenti più drammatici, aggiungendo gradualmente altri personaggi, tra cui la madre e il cattivo di turno. Il finale arriva dopo lunghi ed intricati scontri, momento tra i più delicati quanto commoventi.
La storia è carica ovviamente di intensità, ma non continuità. Il concetto dell'utilizzo della fantasia come forma di difesa o luogo da alternare alla realtà, è ben ribadito, ma spesso scivola sul malinconico. Il messaggio di crescita personale o maturazione è ovviamente diretto ad un pubblico molto giovane ma lasciato leggermente in disparte o sottinteso e ribadito molto velocemente anche alla fine della storia. Oltre un buon comparto musicale, con musiche che ben accompagnano i momenti più importanti, a giocare un ruolo importante sono le immagini: un ottimo mix tra animazioni bidimensionali e tridimensionali (CGI).
La qualità raggiunta dal giovane studio d'animazione Giapponese è molto alta. Come noto a molti degli artisti in forze presso gli studios, così come al fondatore, provenienti dallo Studio Ghibli, pochissimi elementi sono lasciati in forma statica. Il design poi è prevalentemente quello del mondo Ghibli, con rotondità a volte anche accentuati così da infondere più morbidità nei tratti. Le palette di colori sono numerose e brillantissime e sono una gioia per gli occhi.
Una produzione con le idee ben chiare e ben portate sullo schermo ma con alcune scene e personaggi collaterali che hanno leggermente smorzato i toni e allungato la durata complessiva. Dove a volte "meno è meglio", in questo caso il film poteva giovare di un punteggio finale più alto.